PIETRO BARNABA DI BUJA FU ERMANNO

DOMENICO BARNABA DI BUJA FU ERMANNO

<< PER TUTTI GLI ARDIMENTI E PER TUTTE LE LIBETRA'>>

       



Domenico Barnaba

Pietro e Domenico Barnaba compaiono sulla scena del Friuli fin dal 17 marzo del 1848,non appena arriva la notizia che a Vienna è scoppiata la rivoluzione e l'imperatore Ferdinando I ha concesso la costituzione.Subito dopo a Udine si costituisce un Governo provvisorio,il 23 marzo Domenico Barnaba ,dopo la resa della guarnigione, procede all'occupazione del palazzo del comando austriaco. Il giorno dopo,mentre il Piemonte da il via alla I guerra d'indipendenza,il Governo provvisorio ordina a Domenico Barnaba di recarsi a OSOPPO per intimare la resa del forte prendendone regolare possesso e innalzare il tricolore sul colle di Napoleone.

Pietro Barnaba senti fin dall'infanzia il soffio di liberta' e indipendenza che la Rivoluzione Francese, nata per una santa causa, aveva diffuso nei popoli oppressi. Per un discendente di Ermanno de Baden era una somma vergogna essere servi e divisi e Pietro anima giovane, generosa e ribelle maggiormente soffriva il peso di tanta sciagura nazionale. Negli annuali universitari sono leggendarie le gesta del Barnaba. Narrasi infatti che il nostro Pietro dotato di una forza erculea e di uno spirito temprato a ogni ardimento, abbia presa vivissima parte all'insurezione della città contro gli Austriaci, difendendo con pochi e fidati amici la Via di S.Canciano ed il Vicolo del Ghetto. Ed ancora il ricordo dello scardinamento delle pesanti porte dell'Università di Padova, atto gigantesco da Lui compiuto in odio ad un Decreto di chiusura dell'Università emanato dalle autorità Austriache per ragioni politiche. Come pure è nota la scommessa fatta coi colleghi di disarmare ogni sera la ronda austriaca, cosa non agevole e pericolosa che gli riuscì fino a quando scontratosi con una numerosa pattuglia, dopo un'aspra lotta, venne arrestato ed espulso da tutte le Università Imperiali. Queste sono le prime schermaglie che preparavano lo spirito battagliero di Pietro alle maggiori prove per la Redenzione d'Italia.

ANNO 1848

Costituisce a BUJA una Guardia Civica militarmente equipaggiata a cui diede il nome di CROCIATI DI BUJA. Comandati dal fratello Domenico i crociati accorrono a Codroipo per impedire la ritirata ad un corpo di 2.000 Croati. Più tardi li vediamo guidati da Pietro Barnaba all'assalto di Visco dove i nostri con mossa fulminea attaccano il grosso dell'esercito invasore forte di 20.000 uomini e lo costringono alla ritirata.Riavutasi dalla sorpresa il nemico contrattacca la sera stessa e bruciate le case costringe a sua volta i nostri ad abbandonare il posto così brillantemente conquistato. Presa Visco la colonna del Generale Nugent pone l'assedio alla città di Udine dove si erano ritirati i due fratelli.Dopo un forte bombardamento la città si arrendeva ed i nostri,vinti ma non domi, ritornavano nella loro BUJA divenuta il ricettacolo dei cospiratori friulani. A BUJA vi rimasero poco perché avuto sentore che a Montebelluna il Generale Ferrari stava organizzando un esercito per la difesa di quella regione, con i pochi crociati superstiti, formato un piccolo drappello di Legionari del Friuli,partirono e si aggregarono ai due Battaglioni di TRUPPE AUSILIARI ROMANE già in azione col nemico sulle alture di Onigo e Monfenera. Parteciparono cosi alla sanguinosa battaglia di Cordura dove i loro battaglioni si distinsero per impeto e valore. Dopo questa battaglia la Legione friulana fu sciolta e i due fratelli Barnaba raggiunsero Venezia per correre poi a Vicenza a prender parte alla storica difesa di quella città. Domenico fu incorporato in una Legione di Romani e Veneti ed il fratello Pietro nell'artiglieria civica.Essi stettero al loro posto fino all'ultimo, cioè fino a quando la città dopo un'intenso bombardamento venne assalita da tutte le forze nemiche.Fu una lotta da leoni e per questa mirabile impresa la città ebbe la medaglia d'ORO al Valor Militare. Dopo la resa di Vicenza i nostri fuggono a difendere Padova e vi giungono il 12 giugno ma anche questa città deve arrendersi non essendo in grado di opporre una valida resistenza. Con la caduta di Padova tutto il veneto torna sotto il dominio austriaco. Mai stanchi e decisi a tutto per i santi ideali di libertà, DomenicoBarnaba torna a BUJA per essere utile al forte di OSOPPO, mentre Pietro raggiunge Venezia e si arruola come soldato semplice d'artiglieria terrestre. Durante questa difesa fu promosso Caporale e nel Febbraio 1849 Sergente.Comandato al forte di Malghera si ebbe gli encomi dal Generale Armandi e quantunque ferito non volle abbandonare il posto di comando,tanto era grande in Lui il sentimento del dovere, così alto lo spirito di sacrificio. Per quella sua brillante difesa fu nominato il 26 Maggio tenente per merito di Guerra. Caduto il forte Pietro Barnaba raggiunge Venezia per difenderla dall'ultimo assalto austriaco, che fatalmente doveva seguire le sorti delle città consorelle.


Dal 3 Dicembre 1866 al 1° Dicembre 1870 fu il primo Sindaco di BUJA lasciando tracce indelebili della sua opera saggia e disinteressata.

Un amico compagno di fede scrisse di Lui :

" ecco spento uno dei più nobili e modesti campioni del Risorgimento... Pietro Barnaba,Soldato a

Venezia fu un Eroe, Sindaco a BUJA fu amato e stimato da tutti gli onesti.Nella sua famiglia,

proverbiale per ospitalità, non fu solo amato ma idolatrato.... Sia benedetta la sua memoria.."


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