IL CORAGGIO DI UNA DONNA FRANCESCA

ASSEDIO DI OSOPPO

MAGGIO 1848

 

I CONTRABBANDIERI E LA FAMIGLIA BARNABA

PER TUTTI GLI ARDIMENTI E PER TUTTE LE LIBERTA'

 

 

Mentre i due fratelli Pietro e Domenico Barnaba si trovavano in varie località del veneto a prestare la

loro opera in seno alla resistenza ,a BUJA rimangono la madre tre sorelle e il dodicenne Barnaba.

Rischiano il tutto per tutto per dare aiuto ai coraggiosi osoppani,detti contrabbandieri,che eludendo

la sorveglianza nemica,riescono nelle notti senza luna e di maltempo ad oltrepassare le linee e

raggiungere la loro casa.Queste sono le parole che la madre rivolge al figlio Domenico appena

rientrato a BUJA il 18 giugno 1848."Fanno capo tutti qui,in casa nostra, e questo, a dir vero, è

molto pericoloso.Ma d'altronde,come si fa a negar ricovero a que' poveri diavoli,che arrischiano la

vita per provvedere un po' di sale,un po' di farina, un po' di tabacco,di cui nel paese si comincia a

difettare?E poi tramite questi cari contrabbandieri noi abbiamo le notizie più esatte sulla situazione

del Forte,del come stanno i nostri amici dell'esito d'arme.Le sentinelle austriache poste tanto sulla

sponda sinistra che nella destra quando piove stanno nelle carette.Il contrabbandiere,quando si vede

a poca distanza dalla carretta,si getta in acqua,si curva,per modo che testa soltanto ne sormonti il

pelo, e passa oltre."

" Il contrabbandiere Cinat d'ordine del comandante Zanini ci porta una lettera da spedirsi a

VENEZIA al col.Cavedalis.Pietro Baracchino si assume il delicato incarico e parte la sera stessa.La

signora Barnaba gli fornisce i denaro occorrente.La lettera del comandante,chiusa in una

l'ha appesa al collo sotto la camicia."


IL CAPITANO PROASKA

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